Le infiammazioni gravi sono un aspetto comune a molte malattie legate all’invecchiamento. L’accumulo permanente di danni molecolari risultanti da infiammazione cronica, è stato suggerito come un importante contributo al processo di invecchiamento.
Lo studio
Il professor Thomas von Zglinicki, dell’Università di Newcastle (Regno Unito) e colleghi, hanno studiato i dati raccolti su centenari e ultracentenari giapponesi (uomini e donne).
Il team ha misurato potenziali indicatori del processo di invecchiamento, vale a dire: il numero di cellule infiammatorie nel sangue, il metabolismo, la funzionalità epatica e renale, l’infiammazione e la lunghezza dei telomeri. I telomeri sono le estremità dei cromosomi che, tramite un processo particolare denominato telomerasi, fungono da punto di partenza per la duplicazione dei cromosomi.
I ricercatori hanno osservato come l’infiammazione sia “potenzialmente l’elemento principale a poter causare mortalità, riduzione di capacità e cognizione nell’età avanzata.”
Hanno anche osservato che i figli dei centenari, che hanno una buona possibilità di diventare centenari loro stessi, hanno mantenuto i loro telomeri a un livello ‘giovanile’ corrispondente a circa 60 anni di età, anche quando sono diventati ottantenni e oltre.
Curare le malattie infiammatorie
Gli autori dello studio scrivono che: “I centenari e i loro figli sono stati in grado di mantenere telomeri lunghi. Conclusione: l’infiammazione è un importante indicatore di invecchiamento, anche nell’età molto avanzata.”
Determinante, quindi, tenere sotto controllo l’infiammazione e per questo è molto importante non trascurare malattie infiammatorie, ma rivolgersi al proprio medico o a uno specialista di fiducia.
Uno stile di vita sano, che comprenda alimentazione corretta, attività fisica idonea e integratori specifici, come i grassi Omega-3, è certamente di grande aiuto.
A cura di Vitamaker